Le “ciammelle” di Sant’Angelo Romano: la ricetta semplice e invitante tipica della Sabina

Le “ciammelle” di Sant’Angelo Romano, una specialità laziale golosa e semplice da realizzare, tipica della zona della Sabina: ecco come prepararle alla perfezione.

1 ottobre 2023

Le “ciammelle” di Sant’Angelo Romano sono una specialità tipica della Sabina, zona verdeggiante del Lazio, dove ogni anno vengono festeggiate da una sagra. Simili alle ciambelle di Mentana e di altri comuni vicini, sembrano quasi dei taralli: sono realizzati infatti con farina, olio, sale e acqua. Una ricetta semplicissima, eppure davvero squisita, che può avere diverse forme: da quella più tradizionale che ricorda una sorta di disco solare a quelle più semplici a fiocco, tipo tarallo. Ecco come prepararli alla perfezione.

Come preparare le ciammelle di Sant’Angelo Romano

Ingredienti

  • 3 kg di farina
  • 1 l di acqua
  • 1 l circa di olio extravergine d’oliva
  • 70 gr di sale

Procedimento

Disponi la farina a fontana e aggiungi l’olio: aggiungi man mano anche l’acqua tiepida e il sale, quindi impasta bene fino a ottenere un panetto dalla consistenza abbastanza morbida.

Coprilo con un canovaccio e lascialo a riposare per un’ora.

Riprendi l’impasto e suddividilo in palline, da cui ricaverai dei filoncini dello spessore di 2 cm circa.

Per comporre le forme tipiche, forma un cerchio di circa 15 cm di diametro, poi una croce e infine degli “uncini” da mettere sui bracci della croce, troncandone le estremità ed avendo cura di fissarli premendo con un dito: dovrai formare una sorta di disco solare. In alternativa puoi creare una forma di tarallo, come abbiamo fatto noi.

Proprio come i taralli, dopo aver fatto riposare le ciammelle per 15-20 minuti, si cuociono lessandole in acqua bollente leggermente salata per 1-2 minuti. Una volta cotte, scolale e mettile a riposare su un piano di legno per una notte intera, capovolgendole dopo qualche ora dalla disposizione.

Il giorno dopo, cuoci le ciammelle in forno a 200 °C circa, finché non risultano dorate.

Fonte: sito web cookist.it