Un pozzo a Nairobi, Kenya

Storia della realizzazione di un Sogno

Questa è la storia di una grande impresa, contro ogni previsione, tenuto conto delle avversità del periodo che stiamo vivendo.

Suor Lucia Martorano

Tutto è cominciato con un tranquillo viaggio in Kenya, per poi evolvere in una direzione inaspettata. Le guide italiane che ci hanno accompagnato durante il viaggio ci avevano parlato sin dal primo giorno di Suor Lucia, poi l’abbiamo conosciuta e questo è stato il risultato.

La Corradini School è una creazione della suora siciliana, ma c’è un costo che, più di ogni altra cosa, li rende schiavi del denaro: l’acqua. Nella loro tenuta non c’è acqua potabile, devono acquistarla per tutte le esigenze, per bere, per irrigare, per gli animali e per tutti gli usi che potete immaginare. Il costo non è banale, parliamo di 500-700 euro al mese, in un paese dove le persone vivono con qualche dollaro al mese.

I bambini di Suor Lucia è l’articolo con il quale abbiamo lanciato la richiesta di contributi per la realizzazione del pozzo (23 mila euro fino ad una certa profondità, poi le tubazioni fino agli edifici, i serbatoi dell’acqua ed i pannelli solari per azionare le pompe), a seguire invece troverete altri due articoli che contengono il punto di vista dell’associazione  (Il racconto del pozzo nella Corradini School a Nairobi (Kenya)) che, con l’impegno dei soci e delle persone amiche, ha consentito la realizzazione del pozzo, ed il nostro punto di vista (Breve storia di un viaggio in Africa), cioè gli eventi che ci hanno portato alla ONLUS Progetto Spirito Libero, il sogno di Claudio.

I bambini di Suor Lucia

La prima pagina della brochure per la raccolta fondi

Nel 2011 Suor Lucia Martorano fonda la Corradini School, una scuola privata nella baraccopoli di Nairobi con più di 250 bambini.

Ma la situazione esterna è terrificante e Suor Lucia sa cosa rischiano i bambini nella baraccopoli e cerca in ogni modo di dargli un’opportunità facendoli dormire, per quanto possibile, nella scuola.

Si impegna quindi nella costruzione di tutto quanto necessario al raggiungimento di questo obiettivo.

Dopo la costruzione dell’edificio principale dove risiedono le suore e la scuola per i bambini, costruisce così un locale ripostiglio, un locale cucina, un magazzino, una stalla, un capannone per attrezzi e macchinari per lavorare la terra, ed inizia la costruzione del dormitorio per i bambini.

C’è solo una cosa che gli impedisce di raggiungere l’obiettivo che si è prefissata: l’enorme spesa per l’acquisto dell’acqua potabile.

Per questo motivo pensa alla costruzione di un pozzo e di un impianto di pannelli solari per l’attivazione delle pompe.

Costo totale: 30 mila euro.

Ma forse il desiderio di Suor Lucia si potrà avverare, attraverso l’impegno di tanti e soprattutto dell’Associazione Onlus Progetto Spirito Libero, il sogno di Claudio.

Chi vorrà contribuire potrà farlo con una delle seguenti modalità:

  • bonifico bancario IBAN IT35U0311139151000000001754
  • versamento sul conto corrente postale 001010303624
  • versamento paypal a progettospiritolibero@gmail.com

In ogni caso indicate nella causale: POZZO A NAIROBI.

Per ogni altra informazione sulle donazioni e se avete bisogno della ricevuta di pagamento, visitate il sito dell’associazione.

Breve storia di un viaggio in Africa

Non saremo i primi e nemmeno gli ultimi a fare un viaggio in Africa, per quanto in questo periodo di pandemia sia l’ultimo dei nostri pensieri,  ma di certo questo nostro viaggio ha avuto dei risvolti molto particolari.

Erano mesi che pensavamo ad un viaggio nella savana, ma i costi e le situazioni dell’Africa in generale e della savana in particolare, non sono certo paragonabili ad un tranquillo fine settimana nella classica capitale europea con volo low cost.

Leggendo qua e là, cercando di capire come muoverci, ci eravamo fatti una vaga idea della situazione. Nella savana non c’erano alberghi a 2 o 3 stelle tra i quali scegliere una sistemazione economica, nelle riserve in savana c’è il lodge oppure altre sistemazioni simili fuori dalle riserve per le quali bisogna poi fare qualche ora in macchina per poter rientrare nel parco.

Per quanto fosse possibile, non ci sentivamo neanche tranquilli ad affittare un’automobile e scorrazzare in Africa, chiarendo poi che, per quanto questo sia possibile, rimane un’opportunità fino al confine con la riserva, perché dentro ci si può muovere solo accompagnati da un driver, con o senza guida.

Dopo mesi nei quali abbiamo visto foto e letto di esperienze su vari siti internet, siamo passati dalla semplice possibilità di fare un viaggio in Africa, alla convinzione di farlo. La scintilla è stata scoprire di avere un amico in comune con una guida della quale avevamo visto diverse foto sui social. Da qui inizia questa storia.

Nell’estate del 2019 ci siamo incontrati con la guida, Stefano Floris, e la sua compagna, Tiziana Nuvoli, anch’essa guida turistica abilitata in Africa. Da questo incontro siamo usciti convinti di fare questo viaggio, la meta sarebbe stato il Kenya ed il periodo, come avremo poi concordato verso la fine dell’anno, dal 10 al 18 gennaio 2020.

Fino qui, molto probabilmente, è la storia di qualunque viaggio in Africa. In particolare nel Kenya le possibilità erano il viaggio organizzato in resort al mare, con escursione di un giorno in savana, oppure in giro per il Kenya e per varie riserve, statali e private, e quest’ultima è stata la nostra scelta.

Una delle jeep nel Parco Nazionale Masai Mara, poco distante un leone

Dopo giorni passati a bordo di due enormi jeep, insieme a 8 turisti italiani, due guide italiane e due driver kenioti, si torna alla base per il prossimo rientro in Italia. La “base” è Nairobi ma anche in questo caso non si tratta di un albergo, ma di una scuola gestita da suore. Si, perché Stefano e Tiziana supportano la scuola di Suor Lucia, una infaticabile suora siciliana, che da anni cerca di strappare dalla strada i bambini della enorme baraccopoli di Nairobi.

Tiziana e Stefano cercano sempre di portare i turisti nella scuola a fine viaggio anziché in albergo, al costo di pochi euro a persona pasti compresi. Quei soldi saranno utilizzati da Suor Lucia per la “sua” scuola.

Con quei soldi e con le donazioni, moltissime delle quali dall’Italia, ha finora costruito intorno all’edificio principale dove dormono le suore, un magazzino, due edifici scolastici (da ultimare, ma già in uso al piano terra grazie anche al clima mite del Kenya), una stalla con mucche, galline ed altri animali domestici. Il tutto circondato da un grande orto dal quale ricava tutto il necessario per vivere autonomamente.

Suor Lucia ci ha parlato diverse volte di questo problema e ci ha accennato a dei preventivi per la costruzione di quel pozzo che risolverebbe gran parte dei loro problemi e, con la comprensibile paura di creare false aspettative, l’ultimo giorno decidiamo di chiedere a Suor Lucia il preventivo del pozzo.

Il nostro primo pensiero è stato quello di proporre la richiesta alla Associazione ONLUS Progetto Spirito Libero, il sogno di Claudio, un’Associazione con la quale avevamo collaborato in alcune iniziative, abbiamo mantenuto ottimi rapporti e che ha la sua sede a Sant’Angelo Romano, il nostro paese di partenza.

L’Associazione è nata per perseguire il sogno di Claudio Terenzi, un ragazzo prematuramente scomparso, appassionato dell’Africa, il cui sogno era di adoperarsi per alleviare, per quanto possibile, le loro sofferenze.

Loro avevano già realizzato un pozzo in Africa, in Etiopia per la precisione.

Per questo avevamo pensato alla possibilità che realizzassero questo pozzo o almeno che ci indirizzassero per dare una mano fattiva a Suor Lucia.

D’altronde il costo si aggirava intorno ai 23 mila euro e non pensavamo certo di presentarci all’Associazione dicendo: avete per caso 23 mila euro a fondo perduto?

Speravamo in un aiuto, ma non avremmo mai pensato che le cose, poi, sarebbero andate in maniera molto diversa.

Il 18 gennaio 2020 ripartiamo da Nairobi in direzione Roma, arriviamo stremati nel nostro paesello domenica 19 gennaio e subito il pensiero va al lunedì mattina, al lavoro.

Nessuna voglia di accendere il computer per fare una scansione del preventivo di Suor Lucia da mandare all’Associazione.

Il giorno seguente al lavoro giornata movimentata, niente scansione.

Lunedì sera a casa mi decido ad accendere il computer e fare la scansione, ma era già tardi per telefonare e ci sarebbe voluta una spiegazione di quel preventivo che non poteva essere fatta per e-mail.

Il giorno successivo, 21 gennaio 2020, inviamo la scansione al presidente dell’Associazione e lo chiamiamo al telefono. Spieghiamo la situazione, ma la risposta non sembra particolarmente entusiastica.

Ci avevamo comunque provato, questo era il massimo che potessimo fare.

Le piccole donazioni personali, infatti, come già ci avevano anticipato le guide, andavano a coprire le spese quotidiane, motivo per il quale Suor Lucia non era mai riuscita ad accumulare la cifra per la costruzione del pozzo.

Il giorno dopo una telefonata, è Fernando, il presidente della ONLUS, ci chiede se possiamo vederci il giorno seguente, giovedì 23 gennaio, a casa Terenzi.

Il 23 io e Sandra andiamo all’appuntamento, dove troviamo Assunta e Roberto (i genitori di Claudio), Fernando e Federica.

Ci chiedono informazioni sul pozzo, su Suor Lucia, sulla scuola, ci chiedono perfino le nostre impressioni sulla situazione generale.

La locandina fresca di stampa da inviare in digitale a Suor Lucia

Alla fine, dopo una breve pausa di silenzio, ci folgorano con una notizia: il pozzo a Nairobi si potrebbe fare, bisogna lavorare per reperire i soldi mancanti, ma ci si può provare!

Devono ancora parlarne con gli altri membri dell’Associazione e decidere.

Felicissimi di questa notizia, continuiamo a parlare, poi di colpo una domanda: sapete che giorno era quando avete chiamato per parlarci del pozzo?

Si, rispondiamo ingenuamente noi, era martedì, l’altro ieri.
E sapete che giorno era l’altro ieri? Insistono loro.
No, perché? Un’altra pausa e per noi una doccia gelata.
E’ il giorno dell’incidente di Claudio.

Un misto di imbarazzo e commozione ha investito tutti. Questa casualità aveva fatto propendere l’Associazione verso la realizzazione del pozzo.

Da quel momento abbiamo avuto diversi incontri per pianificare iniziative per raccogliere fondi ma non sapevamo che di lì a poco saremmo stati travolti da un altro evento infausto, la pandemia da COVID-19.

Per mesi abbiamo inventato ogni modo per arrivare alla cifra necessaria, ma non avremmo fatto molto senza i fondi già in possesso della ONLUS, senza le donazioni di chi ha creduto nel progetto e le entrate del 5 per mille (ora sapete quanto è importante destinare il proprio 5×1000).

Dopo qualche mese di incertezze, ci arriva un altro fulmine a ciel sereno (per noi, ma non per l’Associazione). Ci sono le giuste premesse per accettare il preventivo del pozzo che la ditta di Nairobi aveva fatto a Suor Lucia, questo il messaggio dell’Associazione.

La prima pagina del contratto

Il 15 giugno 2020 l’Associazione Progetto Spirito Libero, il sogno di Claudio ONLUS firma il contratto con la ditta Waterloo Agency Limited di Nairobi.

La trivella in azione

Sbrigate le pratiche burocratiche da entrambe le parti, la costruzione del pozzo inizia il 17 luglio 2020.

Suor Lucia e un operaio della ditta

L’acqua uscirà dalle falde sotterranee il 21 luglio 2020, prelevata a ben 270 metri di profondità.

E le coincidenze non finiscono qui, perché il 21 luglio è anche il compleanno di Marco, il fratello di Claudio.

Come già successo per il pozzo in Etiopia, l’Associazione avrebbe voluto presiedere all’inaugurazione del pozzo ma il coronavirus ci tiene, e ci terrà per chissà quanto, lontani dal “nostro” pozzo.

Ma noi non abbiamo fretta, passerà anche questa pandemia e porteremo la targa di Claudio in Kenya, a Nairobi.

Quello che invece possiamo fare adesso è ringraziare tutti quelli che hanno contribuito, in qualunque modo, al raggiungimento di questo importante traguardo. GRAZIE

(Giorgio e Sandra)

Il racconto del pozzo nella Corradini School a Nairobi (Kenya)

Nulla succede per caso…

Era il 21 gennaio 2020 quando, nel pomeriggio, ci contatta Giorgio, un amico dell’Associazione.

Ci racconta di essere appena tornato da una vacanza in Kenya, a Nairobi. Lì per caso ha conosciuto Suor Lucia, una suora Siciliana che gestisce una scuola nello Slum (le baraccopoli) della periferia della città.

Suor Lucia, ospita turisti in cambio di una piccola cifra ed è questo un modo per far conoscere la sua realtà, e nel descrivere a Giorgio la difficoltà di sostenere una scuola della periferia povera di Nairobi, gli parla di Acqua.

L’Acqua è un bene prezioso e lì non c’è. Farsela portare ha dei costi molto alti, e sarebbe molto importante per lei, per la sua missione e per la sua scuola, avere un pozzo.

Poter realizzare un pozzo nella sua missione significherebbe avere l’acqua per i bambini e ragazzi della scuola; significherebbe poter coltivare piante in ogni stagione dato il clima favorevole e fornire ai suoi alunni (che alloggiano anche nella scuola) sempre cibo fresco.

Suor Lucia ha già un preventivo per il pozzo, ma quello che manca sono i fondi per realizzarlo.

Forse avrà raccontato di questa richiesta a chissà quante persone passate di li, ognuna delle quali gli avrà dato delle speranze.

Tra queste persone, anche Giorgio e Sandra hanno fatto lo stesso, e si sono fatte consegnare il preventivo, “senza impegno”, come si dice in questi casi, ma pensando subito al Progetto Spirito Libero, la nostra piccola Associazione dal cuore grande.

E così ci raccontano tutto. Ci consegnano il preventivo.

23.000€! Tanto! Troppo? Forse possiamo riuscirci? Il progetto ci piace, abbiamo la possibilità di realizzare il secondo pozzo dedicato a Claudio. Abbiamo la possibilità di donare nuovamente l’acqua, la vita!

Ma per reperire 23mila euro dobbiamo impegnarci davvero tanto!

Ci consultiamo e decidiamo di provarci, una piccola base di partenza c’è. Abbiamo già fatto e seguito un pozzo in Etiopia, possiamo progettare delle attività, degli eventi per reperire i fondi. L’impegno è notevole, ne siamo consapevoli, ma ce la vogliamo fare!

E così comunichiamo a Suor Lucia che prenderemo in mano il suo progetto, che se tutto andrà per il meglio la sua scuola, la Corradini School di Nairobi avrà finalmente l’acqua!

Locandina e uovo di Pasqua

Iniziamo a programmare gli impegni, il primo sarà Pasqua 2020, possiamo fare dei mercatini, possiamo vendere le Uova di cioccolato.

E così stampiamo le brochure, cerchiamo di descrivere al meglio il progetto per raccogliere i fondi, iniziamo a pubblicizzare sui social il nostro progetto, e a pianificare gli eventi…

…e poi arriva Marzo 2020… il Covid! Ci ritroviamo dentro una pandemia mondiale.

Il Covid non lo aveva previsto nessuno e nessuno poteva prevedere cosa sarebbe successo da lì a seguire.

Riusciamo, tra mille difficoltà, a consegnare le Uova prima di Pasqua. Tutto è bloccato dal lockdown, impossibile fare i mercatini o qualsiasi altra iniziativa.

Abbiamo cercato di far girare il messaggio di raccolta fondi in rete, possiamo contare sulla bontà di chi ci conosce, riusciamo a farci dare fiducia anche da chi non ci conosce.

Contattiamo la ditta di Nairobi che deve eseguire il pozzo, riusciamo a congelare il preventivo e spostare la data di inizio dei lavori, fortunatamente comprendono la difficoltà del momento e assecondano le nostre richieste.

L’amministratore delegato della Waterloo Agency Limited, Mr. Micah Atak, insieme a Suor Lucia prima dell’inizio dei lavori

A giugno finalmente, dopo tanta fatica e paura di non riuscire nel progetto, diamo l’ok per l’inizio dei lavori.

Inserimento della pompa sommersa

Iniziano ad arrivarci le prime foto da Nairobi. I macchinari, la trivella… e finalmente l’acqua che esce! I sorrisi, la gioia!

Le suore del convento sorridenti intorno al pozzo

Ad agosto Suor Lucia può già usare l’acqua del pozzo per la sua scuola ed irrigare il suo orto. Nei mesi successivi i suoi studenti avranno l’acqua durante le giornate scolastiche.

Ci siamo riusciti, ma non è stato semplice.

Non ci stancheremo mai di ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato, tutti quelli che si sono fidati di noi.

Riceviamo il Vostro affetto, la Vostra voglia di aiutarci ed è quello che ci fa andare avanti nel realizzare progetti che possono sembrarci impossibili!

Nulla succede per caso…

Era il 21 gennaio 2010, quando esattamente 10 anni prima di quella telefonata… Claudio ci ha lasciato l’impegno di portare avanti il suo Sogno.

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