Crisi olio senza precedenti

Crisi olio senza precedenti. I comuni chiedono stato di calamità, Comunità montana offre aiuto ai coltivatori

Mercoledì, 10 Dicembre 2014

I Comuni chiedobo lo stato di calamità e la IX Comunità Montana si attiva per incentivare la reimpiantazione di piante di ulivo. Sono le iniziative scattate nell’immediatezza della crisi che ha colpito la produzione di olio sul territorio a nordest della provincia di Roma e che rispecchia un andamento nazionale. Crisi che ha fatto registrare crolli anche fino all’80% della produzione con l’impennata dei costi del prodotto finito, che mai come quest’anno può essere chiamato “oro verde”. Si parla di un costo massimo che può arrivare fino a 9 euro per un litro di extravergine.

Tivoli: “Aziende hanno azzerato reddito 2014”
Il sindaco Giuseppe Proietti ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per richiedere il riconoscimento dello stato di calamità per la crisi della produzione olearia nel territorio tiburtino: “Le aziende agricole ed i frantoi vedono azzerato il reddito 2014 derivante dall’olio extravergine d’oliva e dalla molitura – ha scritto il primo cittadino – alcune di esse rischiano di chiudere definitivamente, con conseguente abbandono degli oliveti.
Le conseguenze di questo sono facilmente ipotizzabili: inselvatichimento degli oliveti, riempimento dei fossi, incendi diffusi. Come hanno già fatto altri sindaci della nostra Regione – la conclusione di Proietti – chiedo un intervento, a livello regionale affinché vengano attivate le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità, a livello nazionale e comunitario”.

La IX Comunità Montana fornità piante ai coltivatori
olivoA sostegno dei coltivatori locali si è mossa anche la Comunità Montana di via Tiburtina. L’Ente guidato dal presidente Luigino Testi ha avviato un’ulteriore programma di intervento a sostegno dell’olivicoltura nei Comuni del proprio territorio. Gli interventi ammissibili riguardano l’impianto di nuovi oliveti, il reimpianto di oliveti cioè la sostituzione delle vecchie piante di olivo con piantine giovani, e il rinfittimento di oliveti esistenti
La IX Comunità Montana fornirà le piantine di olivo ai richiedenti che dovranno procedere ad effettuare i lavori preparatori del terreno, alla messa a dimora delle piante, alla concimazione e dovranno partecipare alle spese di acquisto delle piantine con un contributo a pianta di 1,50 euro. Per i rinfittimenti il numero minimo di piante concedibile sarà pari a 20. Per i nuovi impianti il numero minimo di piante concedibile sarà pari 40.
Le richieste degli agricoltori interessati devono essere indirizzate all’Ente montano entro le 13 del 30 Gennaio 2015.

Marcellina: “Perdite del 90%”
olio2Il Comune ha stimato una perdita pari a 22mila quintali di olive, un danno ingente per l’economia locale tanto che ha spinto il sindaco Pietro Nicotera e l’assessore all’Ambiente Vincenzo De Luca a chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale per poter chiedere interventi a sostegno del territorio.
“A Marcellina si contano 617 aziende agricole e una superficie agraria di poco più di 1800 ettari – ha spiegato l’assessore De Luca – e quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con una perdita che si aggira intorno al 90% della produzione di olio causata da un’anomala e avversa stagione sia nel periodo primaverile che in quello invernale. Abbiamo scritto al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina per spiegare la situazione ed annunciare la richiesta di indennizi dovuti alla calamità naturale. La produzione di olio per il territorio di Marcellina ha una certa importanza e l’economia locale ne risente ampiamente”.

I comuni dell’area Sabina
Anche le amministrazioni comunali di numerosi centri dell’area sabina hanno intrapreso la stessa iniziativa avviando le pratiche per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Moricone, San Polo dei Cavalieri, Sant’Angelo Romano, Nerola, Monteflavio, Montelibretti, Montorio e Palombara Sabina tra i comuni colpiti dalle difficoltà della situazione.

Massimo Cimò