Piccole beghe e grandi questioni

Anche quest’anno non sono state poche le polemiche nei confronti dell’amministrazione riguardo la gestione della Sagra delle Cerase e delle Feste Patronali e riguardo la gestione del Festival del Folklore. Queste polemiche, si sa, iniziano immancabilmente qualche giorno prima dell’evento e finiscono qualche giorno dopo, ma i problemi, a nostro avviso, sono ben altri e permangono anche dopo le varie feste, festival, sagre e quant’altro.


Dovremmo occuparcene e preoccuparcene di più, ma qualcosa ci impedisce di farlo, o almeno questa è l’impressione.

Forse alla base di questo impedimento/disinteresse c’è l’opinione diffusa che le persone siano restie alla partecipazione attiva nelle decisioni che in qualche modo influiscono o addirittura arrivano a condizionare la loro vita.
Questa “opinione diffusa” porta spesso le amministrazioni ad approfittare della situazione, non in senso cattivo, ma comunque colpevolmente passivo. Spesso cioè le amministrazioni semplicemente evitano di creare occasioni di confronto con la popolazione.

Gli unici incontri pubblici, i Consigli Comunali, vengono comunque effettuati in orari improponibili per un normale lavoratore e questo impedisce di fatto la partecipazione (se si escludono i pochissimi che hanno il proprio lavoro sul territorio comunale). Anche successivamente comunque le notizie arrivano in modo frammentato e soprattutto inaffidabile in quanto non in forma di comunicato ufficiale dell’amministrazione e questo alimenta le solite “chiacchiere da bar”. Durante le manifestazioni estive invece ci sarebbe tutto il necessario per poter affrontare con la popolazione questioni importanti, quanto meno sarebbe possibile preparare comunicati che mettano al corrente la popolazione di particolari situazioni.

In questi momenti si potrebbe parlare dei veri problemi (non solo della manifestazione in corso) oppure utilizzare le attrezzature disponibili di solito già prima della manifestazione per parlare con la popolazione (gli elettori..).

Ci piacerebbe, ad esempio, conoscere lo stato dell’arte riguardo la perimetrazione delle aree edificate abusivamente (spiritosamente indicate dalla legislatura come “nuclei edilizi sorti spontaneamente”, come gli arbusti…), meglio nota come legge 28/80. Sapere quale differenza ci sia con una abitazione costruita non abusivamente che, ad oggi, sembra differenziarsi da quella abusiva soltanto per un aspetto: costare circa 20 mila euro in più (relazione geologica, progetto, urbanizzazione, costi ed attese di approvazione dei vari enti, costi di cantiere non legati alla costruzione ma alle varie figure che si occupano della sicurezza e di mille altri aspetti).

Ci piacerebbe sapere se la raccolta differenziata è sfumata o funziona ancora. Ad esempio, sapendo che il cartone della pizza da asporto non può essere riciclato per via dei residui organici presenti, ci piacerebbe capire come faccia il camion che svuota i contenitori dei rifiuti a mettere tutto insieme senza compromettere i materiali che i volenterosi cittadini hanno separato.

Ci piacerebbe sapere in che modo possa essere utilizzato quel mostro di cemento appena realizzato nella Circonvallazione Milazzo.

Ma soprattutto ci piacerebbe che questa amministrazione provasse a coinvolgere la popolazione organizzando incontri pubblici di confronto ed informazione.