Opera Padre Gabriele

La sfida dei guru al Papa. Boom di santoni cristiani: 60mila li seguono

Mistici e guaritori fanno concorrenza alla Chiesa organizzando pellegrinaggi e gruppi sui social. Tra eresie-anticattoliche e richieste di riconoscimento, in Italia sono centinaia i nuovi santuari

di Domenico Agasso jr

11 maggio 2019

«Piacere, sono un verme della terra». Si presentava così Natuzza Evolo, la mistica di Paravati. «Mamma Natuzza», come la chiamavano tutti, è considerata la più famosa dei circa 200 veggenti e guaritori – o sedicenti tali – cattolici e cristiani, a cui ogni anno si rivolgono 60mila italiani, secondo le stime del Cesnur (Centro studi nuove religioni) apprese da La Stampa. È una galassia formata da gruppi spesso non numerosi, anche solo di una decina di persone, molti dei quali non riescono a istituzionalizzarsi dopo la morte del fondatore.

Esplosione di sigle sommerse

Una grande parte forma un mondo sommerso poco quantificabile. Questi visionari sono dei “piccoli e medi padre Pio”, il santo di Pietrelcina a cui molti di loro si ispirano. Sono figure più o meno tollerate dalla Chiesa, spesso sono borderline, trattate con sospetto dai vescovi. E qualcuno è stato scomunicato. Certamente non Natuzza, che anzi è lanciata verso la beatificazione. Nata nel 1924 e morta nel 2009, ha sin dall’infanzia delle visioni.

Un numero sempre maggiore di persone accorre all’abitazione di questa strana signora senza istruzione. «Sa leggere nell’anima», dice la gente. Le autorità religiose esortano alla prudenza; Natuzza viene anche ricoverata in un ospedale psichiatrico. Due su tutti i suoi prodigi: riceve le stimmate – come padre Pio – e ha il dono della bilocazione. Si va da lei per ricevere conforto, «trovare il senso della vita». E anche per sconfiggere malattie. Dalla sua popolarità nascono gruppi di preghiera, i “Cenacoli Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. E oggi sorge tra le colline del Vibonese il Santuario in onore di Natuzza: ogni anno ci vanno migliaia di fedeli in cerca di qualche miracolo o «illuminazione». Con Natuzza la vicenda si è chiusa positivamente, ma in genere il compito della Chiesa di fronte a questi fenomeni è complesso. «Non è sempre immediato distinguere quelli autentici da quelli che non lo sono», spiega il sociologo Massimo Introvigne, direttore del Cesnur. Il primo criterio è l’obbedienza all’autorità ecclesiastica. Poi partono esami, indagini, studi, che spesso portano a restrizioni, magari precauzionali.

La situazione paradossalmente si complica quando questi personaggi «si battono per stare dentro la Chiesa, confidando magari di essere compresi di più e meglio dal vescovo successore», dice Introvigne. Sono i «gruppi cattolici di frangia», come li definisce il Cesnur. Per esempio, tra chi vuole stare nel recinto cattolico ci sono i volontari dell’Opera Padre Gabriele, seguaci anche di Gabriella Pasquali Carlizzi.

Profezie, denunce, misteri

L’Opera è un’associazione onlus, con sede a Sant’Angelo Romano (Roma), nata dal carisma di Gabriele Maria Berardi (1912-1984). Pasquali Carlizzi (1947-2010), sua “figlia spirituale”, diventa nota alle cronache per gli “eventi straordinari” che le capitano dal 1988, quando inizia a ricevere, in una sorta di “filo diretto” dal Cielo, “messaggi” che lei ritiene provenienti da padre Gabriele e da altre “Autorità Celesti”.

Si tratterebbe di comunicazioni che riguardano vicende giudiziarie e politiche, conterrebbero profezie, avvertimenti e denunce per le autorità, e permetterebbero di svelare misteri irrisolti, come quello del mostro di Firenze. Il marito, Carmelo Maria Carlizzi, ci racconta che «ancora oggi, ogni giorno, in nome mia moglie e di padre Gabriele, autore nella sua vita di vari miracoli, i volontari assistono alcune centinaia di poveri a Roma». E a Sant’Angelo Romano «ci sono momenti di preghiera a cui partecipano alcune decine di persone che si riuniscono per riflettere sui messaggi del fondatore e di Gabriella». Invece la Missione Divina è fondata a Roma, nel 1936, dal trasteverino Basilio Roncaccia (1876-1959), che mette a disposizione i doni celesti ricevuti, fra cui quello di sanare dai mali. Luigia Paparelli (1907-1984) si converte al movimento di Roncaccia e ne diventa leader anch’essa. Oggi sono circa 15mila i membri – “Apostoli” – frazionati in svariati gruppi, in Italia e all’estero.

Le nuove religioni cristiane

Cerca anche guarigioni chi va a Placanica, in provincia di Reggio Calabria, per gli incontri di preghiera di fratel Cosimo Fragomeni, ex contadino che, nel 1968, avrebbe ricevuto il compito dalla Madonna. In migliaia salgono al santuario di Nostra Signora dello Scoglio per un colloquio spirituale e per affidare speranze e sofferenze. C’è chi testimonia di «essere guarita da un tumore osseo», come Rita Tassone. E chi di essere stato «raddrizzato, perdendo la gobba». Non è dentro la Chiesa cattolica invece Roberto Casarin.

Fratel Cosimo Fragomeni, venerato come un santo in Calabria.

A Leinì, nel torinese, i pellegrini vengono accolti in una struttura simile a un monastero con un tempio da mille posti a sedere. La domenica si riempie di devoti che accorrono per la celebrazione, non una messa ma un “darshan”, liturgia guidata da “swami” Roberto o dai suoi “ramia”, uomini e donne sacerdoti di Anima Universale. Quella di Casarin è una religione cristiana nuova che unisce Bibbia e fede in Gesù e Maria a quella nella reincarnazione in nuove vite umane. Swami Roberto è stato scomunicato nel 2010 dal cardinale Severino Poletto. Anima Universale celebra battesimi (solo dopo la maggiore età), matrimoni e funerali. Ha una seconda comunità a Riese Pio X, in Veneto. Ramia Riccardo Fertino ci conferma l’esistenza di «innumerevoli testimonianze di guarigione e grazie ricevute». Poi aggiunge: «Abbiamo grande affluenza anche dall’estero, in particolare dalle nazioni europee di lingua francese: Francia, Svizzera, Belgio. E anche da Stati Uniti, Portogallo, Inghilterra e Australia».

Il movimento religioso Anima Universale , presente con le sue comunità nelle province di Torino e di Treviso.

Non c’è «tesseramento né un registro», spiega, ma «sappiamo che i nostri fedeli sono alcune migliaia».Finora abbiamo parlato di figure che hanno qualche genere di «rivelazione». Ma c’è un’altra distinzione da fare, secondo Introvigne: è «di tipo politico, a seconda dell’atteggiamento verso la Chiesa e Papa Francesco». È una realtà «emersa in gran parte in questo pontificato, con gruppi che contestano da sinistra – pochissimi, per la verità – e soprattutto da destra Jorge Mario Bergoglio».

I progressisti e i conservatori

Tra i progressisti c’è – a Cintano (TO), diocesi di Ivrea – l’Opera Cenacolo familiare di don Salvatore Paparo, che predica l’abolizione dell’obbligo del celibato sacerdotale. Il fronte destro – estremo – è occupato in particolare dal prete palermitano don Alessandro Minutella, che si sente in missione per riparare ai mali causati da Bergoglio.

La Chiesa, ovviamente, non l’ha presa bene, e l’arcidiocesi di Palermo lo ha scomunicato per «eresia e scisma». Minutella lancia continue accuse contro Francesco durante omelie e attraverso i suoi canali web, dove lo seguono alcune migliaia di follower. Tra le sue invettive, l’«impostura della falsa Chiesa, multinazionale della falsità. Prostituta indegna, venduta ai poteri del mondo». Per Introvigne, in realtà, Minutella è qualcosa di più del carismatico reazionario: «Rappresenta un fenomeno nuovo, perché salda il visionarismo alla politica ecclesiastica». Minutella sostiene infatti di percepire «locuzioni soprannaturali», entrando in contatto con la Madonna, gli angeli e alcuni santi. E garantisce: in un terreno non lontano da Palermo sgorga un’«acqua miracolosa» con poteri terapeutici. Smentisce la Chiesa: «È un’invenzione».

Questo articolo è stato pubblicato nell’edizione di lunedì 6 maggio del quotidiano La Stampa