Consiglio Metropolitano

Nasce il Consiglio Metropolitano, per il nordest c’è solo il sindaco di Monterotondo

Martedì, 07 Ottobre 2014

Sorriso amaro per il nordest all’esordio della Città Metropolitana. L’elezione del Consiglio Metropolitano ha portato alla conquista di un seggio soltanto il sindaco di Monterotondo, Mauro Alessandri (nella foto), tra i candidati provenienti dai centri del nordest della provincia di Roma, dalla Valle dell’Aniene all’area nomentana passando per Tivoli e Guidonia Montecelio.

Proprio da quest’ultima arriva la delusione più grande con il sindaco Eligio Rubeis che non ce l’ha fatta ad essere eletto tra le file di Forza Italia.
A farla da padrone in questa tornata elettorale è stato il Partito democratico che ha piazzato 14 consiglieri su 24, e tra questi Alessandri è stato il terzo dei più votati.
“Ringrazio, profondamente e pubblicamente, tutti gli amministratori, sindaci e consiglieri comunali – ha commentato il sindaco di Monterotondo il giorno dopo il voto – che con il voto di ieri hanno permesso la mia elezione a Consigliere metropolitano, primo eletto nella lista del Pd tra i candidati espressione della Provincia di Roma, e terzo in assoluto dopo i colleghi Coratti e Celli, consiglieri capitolini. L’ottimo risultato ottenuto dalla lista del Partito è frutto del contributo e dell’impegno di molti e delinea un’Assemblea che vedrà 14 Consiglieri su 24 essere espressione del Pd (8 del Partito capitolino e 6 di quello provinciale). Adesso al lavoro, si apre una importante fase costituente, alla quale sarò onorato di poter dare il mio contributo. Potrete contare sul mio impegno”.

Gli esclusi del nordest
Se Monterotondo sorride con l’elezione di Alessandri, tutti gli altri paesi che aspiravano ad una rappresentanza diretta del territorio del nordest non possono dirsi altrettanto soddisfatti.
Del comune eretino era candidato anche Angelo Capobianco per il Movimento 5 Stelle senza però esser riuscito. A Fonte Nuova hanno steccato Paola Verticelli (Sel) e Valerio Novelli, (M5S). Niente da fare nemmeno a Sant’Angelo Romano dove con Forza Italia era candidato Giulio Verdirosi.
Come detto male Guidonia Montecelio con la mancata elezione di Rubeis (FI) e anche quella di Alessandro Messa in quota Fratelli d’Italia.
Paga probabilmente l’estrema frammentarietà il territorio della Valle dell’Aniene che contava diversi candidati, tutti esclusi: Giovanni Scarabotti (FI, Mandela), Giovanni Sirini (FI, Vicovaro), Mariastella Ziantoni (Pd, Vicovaro), Giuseppe Salinetti (Sel, Castel Madama), Giovanni Colanera (Fdi, Rocca Santo Stefano).

Gli eletti al nuovo Consiglio Metropolitano
Pd: Mirko Coratti 5888, Svetlana Celli 4397, Mauro Alessandri 4270, Michela Califano 3375, Marco Palumbo 3325, Gianni Paris 3277, Pierpaolo Pedetti 3051, Orlando Corsetti 3028, Danilo Sordi 2999, Pasquale Boccia 2965, Massimiliano Borelli 2942, Dario Nanni 2350, Antonio Stampete 2255, Federico Ascani 1969.
Forza Italia: Andrea Volpi 3742, Massimiliano Giordani 3681, Ignazio Cozzoli 2236, Carlo Eufemi 1792.
Movimento 5 stelle: Emanuele Dessì 3237 e Enrico Stefano 2778.
Sel: Gemma Azuni 3755
FdI: Marco Silvestroni 2091
Ncd: Alessandro Priori 2871 e Marco Pomarici 2232

I piccoli sindaci: “Adesso puntiamo a far sentire la nostra voce per scrivere lo Statuto”
Prima avevano tentato la strada di una candidatura unica per il Consiglio Metropolitano, poi fallito questo percorso hanno dovuto semplicemente incassare senza però mettere da parte la loro voglia di essere protagonisti. Sono i sindaci dei piccoli comuni della provincia, capeggiati dal primo cittadino di Marcellina Pietro Nicotera, che lancia la prossima mossa in vista della stesura dello Statuto del nuovo Ente.
“Visto che non siamo riusciti ad imporre una nostra presenza diretta per l’elezione del Consiglio – il commento di Pietro Nicotera – ci faremo sentire per prendere posizione sullo Statuto, faremo le nostre proposte per dettare le regole. Noi primi cittadini fuori dal Raccordo non vogliamo più sentirci considerati come ospiti indesiderati. La politica romanocentrica che rischia di essere portata avanti con la Città Metropolitana non deve essere disegnata sull’idea di trasformarci nella pattumiera di Roma: luoghi dove cementificare, in nome della finta riqualificazione, o costruire discariche. Rimanto sempre più convinto che sia necessario unire le nostre forze e indirizzare su più giusti binari la discussione sul modello di Città metropolitana che vogliamo: un luogo, oltre che un semplice consiglio fatto di amministratori, delle discussioni e delle nuove opportunità; non il posto delle occasioni perse. Si dovrà parlare non solo di un nuovo ciclo di rifiuti, ma di sanità, viabilità e trasporti, politiche di immigrazione, per rispondere alle domande di tutti i residenti, non solo di una parte di essi”.

Fonte: sito web Tiburno.tv