Sotto sequestro la discarica


S. Angelo: scovati cumuli di eternit e altri rifiuti proibiti
Blitz della Finanza nel complesso dato in gestione dal Comune a una società privata


Sabato 09 Maggio 2009

di ELENA CERAVOLO

Era autorizzata ad accogliere solo inerti, ma gli ispettori del Servizio di igiene pubblica ambientale della Asl, intervenuti in seguito ad un esposto dei cittadini, hanno trovato in mezzo ai cumuli di calcinacci anche eternit e altri rifiuti non ammissibili. Tutti generi, in particolare l’eternit, qualificato come rifiuto speciale pericoloso e quindi dannoso per la salute, per il cui deposito e smaltimento vanno seguite regole rigidisissime. Di certo non poteva essere ammucchiato allo stesso modo degli scarti edili come invece è accaduto dentro la discarica di Sant’Angelo che – dopo l’intervento congiunto di Asl, Arpa e dei carabinieri della locale stazione – è stata posta sotto sequestro giudiziario. Secondo quanto accertato dagli ispettori della Asl il materiale speciale in alcuni casi risultava frammentato, circostanza che lo renderebbe ancora più pericoloso perché esposto a tutte le intemperie.
Presso il Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale sono ora in attesa dei risultati delle analisi che sta effettuato l’Arpa (l’azienza regionale per l’ambiente del Lazio) per accertare l’eventuale presenza di altri materiali non ammissibili.
Intanto, dopo il sopralluogo e l’avvio di tutte le procedure del caso, sono scattate anche le denunce per chi gestiva quella discarica che si trova non lontano dal centro abitato. I verbali di carabinieri e ispettori ambientali a questo punto sono già partiti per la Procura della Repubblica di Tivoli che dovrà esaminare il caso e chiarire le eventuali responsabilità. Il rischio, in caso di trattamento improprio di materiali speciali, è alto: alle pesanti sanzioni amministrative di aggiungono anche quelle penali.
In un angolo sarebbero stati trovati accatastati anche altri rifiuti ingombranti, pure questi non autorizzati. Ma a fare di quella zona, a metà strada tra la campagna e il paese, un luogo di degrado di certo ha contribuito anche una buona dose di inciviltà. Frigoriferi, lavatrici, televisori, materassi e altri oggetti ormai inservibili sono disseminati qua e là anche all’esterno del cancello. Molti ammassati, incurantemente, a ridosso di un cartello arrugginito che indica a chiare lettere il “divieto di scarico”.
Quella discarica, destinata solo ad accogliere inerti, cioè calcinacci e simili, era stata aperta nei primi anni novanta su un’area di proprietà del Comune, con lo scopo di recuperare una vecchia area di cava, rendendo allo stesso tempo un servizio ai cittadini. La gestione, comunque, era sin da subito stata affidata ad una ditta alla quale il servizio, nel corso degli anni, è stato via via prorogato.
Nel 2004 l’assessorato all’Ambiente della Regione invitò il Comune a procedere ad una gara pubblica per l’affidamento della discarica stessa come presupposto di una maggiore garanzia. Gara che però non è stata mai indetta.

Fonte: quotidiano Il Messaggero