Ricorso al Consiglio di Stato


Dopo annunci giornalistici (Tar battuto, torna il sindaco) e manifestini di smentita (non tutti possono permettersi un articolo di giornale…) eccoci a dire la nostra sulla intricata vicenda dello scioglimento del Consiglio Comunale di Sant’Angelo Romano e la conseguente nomina del Commissario Silvia Montagna.


Un brutto colpo per la nostra comunità ritrovarsi commissariati, senza i rappresentanti democraticamente eletti, ma certamente appunto perché eletti dalla popolazione, ci sarà anche un motivo se 9 consiglieri tra maggioranza e opposizione hanno deciso di dimettersi.

Quello che sconcerta è l’accanimento dei restanti membri della giunta che si ostinano a cercare un pretesto per rimanere seduti sulla propria poltrona.
Pretesto, una parola appositamente scelta per far capire quanto assurdo sarebbe annullare una sentenza per eventuali vizi di forma quando c’è la chiara volontà di 9 consiglieri di rassegnare le proprie dimissioni.

Tra l’altro non diciamo nulla di particolarmente strano visto che il medesimo parere è stato dato proprio dal Prefetto nel Decreto con il quale è stato sciolto il consiglio e nominato il commissario.

E fino ad oggi la nostra è stata solo azione di pura cronaca, racimolando informazioni che chiarissero la vicenda ma senza aggiungere quasi nulla di nostro.

Ora invece la situazione è diversa, le forze in gioco sono cambiate, è intervenuto un giornale con un annuncio forte, molto forte. Una dichiarazione che ha convinto tutti di un imminente ritorno della giunta Gabrielli.

A questo punto abbiamo ritenuto necessario rivolgerci ad un legale per farci dare la corretta interpretazione dei fatti e delle varie sentenze e relativi ricorsi.

Non è la prima volta in verità che si cerca di far credere cose diverse dalla realtà. Lo stesso è accaduto con la variante al piano regolatore. Tutti erano convinti che era stato addirittura già approvato dalla Regione Lazio mentre il dirigente del Dipartimento Territorio e Urbanistica della Regione stessa aveva dato un parere tutt’altro che positivo del piano.

Proviamo a ricominciare dall’inizio.

Il 31 marzo 2008 si dimettono 9 consiglieri tra opposizione e maggioranza.

Il giorno successivo il Prefetto dichiara sciolta la giunta e conferiti tutti i poteri al commissario Silvia Montagna.

Il 4 aprile Gabrielli, Di Pietro e Recchioni presentano ricorso al TAR del Lazio sulla decisione del Prefetto.

Il 17 maggio il TAR rigetta la richiesta di sospensione del Decreto del Prefetto.

Il 29 maggio il quotidiano Nuovo Oggi pubblica un articolo, a firma di tale Ammaturo, secondo il quale Gabrielli, Di Pietro e Recchioni erano ricorsi in appello presso il Consiglio di Stato.

Leggendo la sentenza di appello ci siamo resi conto che nell’articolo veniva data una interpretazione a dir poco equivoca della sentenza. Si dava infatti grande risalto solo ad alcune parti, come ad esempio “la rilevanza degli interessi pubblici coinvolti nella vicenda” (che estrapolata dal contesto assume significati diversi da quelli espressi nella sentenza stessa), oppure riguardo al fatto stesso che il ricorso in appello fosse stato accolto (che di per se non significa assolutamente nulla) completando il quadro della situazione con il grande annuncio assolutamente falso: “Angelo Gabrielli ha vinto il ricorso contro la nomina del commissario prefettizio”.

La relazione del nostro legale ha fornito, al contrario, una interpretazione completamente diversa della vicenda. L’appello infatti è stato accolto solo per la fissazione di una nuova udienza ancora con il TAR del Lazio perchè il Consiglio di Stato non è competente della materia e l’unico motivo per il quale è stato accolto è esclusivamente per evitare che la nuova data presso il TAR fosse fissata dopo mesi (ed è proprio qui che si inserisce la frase relativa agli “interessi pubblci coinvolti”).

Per concludere, se avete qualcosa da fare al comune preparatevi a parlare, almeno fino alle prossime elezioni, con la signora Montagna.