Ancora asfalto sul Parco dell’Inviolata

Comunicato stampa

La lobby dell’asfalto non muore mai

Ancora una volta una disinvolta e cattiva “informazione” relativa al nostro territorio rischia di spargere velenose aspettative su un ambiente già degradato e sotto costante minaccia da più parti.
Si tratta, stavolta, di una falsa notizia, ad arte ‘pompata’ per creare un bacino di consenso, soprattutto nel territorio di Fonte Nuova. Su un settimanale locale, condito da varie imprecisioni, è sortito infatti un articolo per “testare il terreno”, che annuncia come possibile la costruzione d’una strada diretta tra l’abitato di Santa Lucia ed il casello autostradale di Guidonia.

Vale qui la pena ricordare che tale piccola arteria è d’interesse provinciale (unisce due comuni) e non comunale, come riportato; che andrebbe non a “lambire” la Via dell’Inviolata ma questa ne costituirebbe l’asse principale; che la nuova ed agognata (da alcuni gruppi politici che siedono in Consiglio comunale di Fonte Nuova) strada attraverserebbe l’area del recente vincolo ministeriale di alto valore paesaggistico (DM 16 settembre 2016) ed il Parco regionale dell’Inviolata di Guidonia (LR 22/96); che entrambi questi vincoli vietano qualsiasi apertura di nuove arterie viarie; che, infine, la nuova strada ricadrebbe nell’ambito di “paesaggio naturale”, come riportato nel vigente PTPR.

Evidentemente, gli interessi di molti politici nostrani, invece di rivolgersi in modo determinato e fattivo a bonificare il territorio, tutelare il paesaggio e dare vivibilità a popolazioni deprivate di servizi fondamentali, preferiscono attivarsi su ambiti più vicini alla tradizionale economia locale, legata ad un esausto modello fondato sul cemento e sull’asfalto.

Ed ancor più risibile appare il richiamarsi alla sirena della Ryder Cup del 2022, che si svolgerà all’interno di un quadrante da bonificare, ad un passo da un depuratore non ancora sufficientemente operativo. I tanto solerti politici locali potrebbero esercitarsi su qualcosa di meno impattante e più ecologico come il trasporto su ferro – per esempio attraverso una metropolitana di superficie – invece di progettare colate di asfalto su aree protette. Ma questo, con tutta evidenza, esula dalle loro corte prospettive.

Comitato per il Risanamento Ambientale
www.aniene.net/cra

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