Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del portavoce del gruppo di minoranza “La Fenice” riguardo l’annoso problema della raccolta differenziata dei rifiuti.
Quando la pezza è peggiore del buco
Eppur si muov(ono) avrebbe detto Galileo, finalmente, dopo anni di sbagli madornali, comportamenti dilettanteschi e retromarce imbarazzanti, gli amministratori di Sant’Angelo Romano rompono gli indugi e danno il via all’epoca degli esperimenti.
Resisi conto che il servizio porta a porta della raccolta dei rifiuti è tutt’altro che vicino dal cominciare si inventano un sistema “ajo e ojo” non privo di imbarazzanti dubbi in merito alla riuscita e, soprattutto, sull’effettivo risparmio per le casse comunali e quindi, inevitabilmente, per le tasche dei contribuenti.
Già denunciato a più riprese dalla Minoranza in consiglio per bocca del capogruppo Verdirosi e degli altri consiglieri Campini e Piccioni, gli amministratori hanno dovuto ammettere che la presenza dei secchioni sulle strade comunali ha attirato una quantità di rifiuti scaricati da cittadini di altri comuni come le mosche sul miele, in quanto solo il comune di Sant’Angelo conserva i contenitori per strada nel quadrante romano a nord est.
Questo ha comportato un esborso quasi doppio per il conferimento in discarica naturalmente scaricato sulle tasse dei residenti i quali si sono visti recapitare bollette sempre più salate!!!!
Ma veniamo al provvedimento che sta per essere adottato.
Si è pensato di togliere quattro postazioni di raccolta in località Ponte delle Tavole, La Selva, Andreuzza, e S. Paolo. In accordo con la società di raccolta viene istituito un servizio porta a porta per le zone suddette con la collaborazione della cittadinanza. Questo almeno fino al momento in cui, conclusosi l’iter per l’assegnazione dell’appalto, prenderà il via il servizio ufficiale per la raccolta porta a porta.
Molte cose però non tornano, innanzitutto i costi, è vero si risparmierebbe probabilmente sul conferimento in discarica essendo meno i rifiuti caricati dagli operatori ecologici, ma questo è l’unico elemento di risparmio. Viceversa aumenterebbero inevitabilmente i costi di raccolta rifiuti in quanto invece di passare per le quattro postazioni si dovrebbe capillarmente fare il giro casa per casa. Inoltre si aggiungerebbero i costi per la pubblicizzazione del servizio e per le indicazioni per istruire i cittadini sul metodo e comportamento da tenere in merito.
Ed ancora, altri dubbi sorgono spontanei, come faranno i mezzi di trasporto a raggiungere le aree pedonali o le strade strette? Come convincere i cittadini a depositare le buste fuori le proprie abitazioni in orari prestabiliti? Come ovviare al problema sanitario causato dalla mancanza di contenitori ad hoc? Perché mai si è presa in considerazione solamente la zona lungo la strada Palombarese e non anche quella che porta a Guidonia ? Ultimo dubbio: siamo sicuri che la Provincia Area Metropolitana abbia l’intenzione di finanziare di nuovo il servizio, considerato che già una volta lo ha fatto?
Di sicuro c’è la consapevolezza che l’amministrazione non ha fatto certo una bella figura fino ad oggi con tasse alte e servizio pessimo, si cerca oggi di mettere una pezza, ma rischia di essere peggiore del buco.
Lorenzo Mariani